Fabula XXXII (prima parte)

Quando in un film c’è un assedio, non importa in che epoca e scenario, la regola è quasi sempre la stessa: gli assalitori sono i cattivi, mentre i difensori sono un manipolo di coraggiosi che resiste contro forze preponderanti grazie a fegato, cuore e cervello.
Lo trovo un po’ ingiusto. Perché gli assedianti devono sempre essere dipinti come belve assetate di sangue e saccheggio? È solo gente che sta facendo il suo lavoro, e che combatte e uccide esattamente come fanno gli eroi in cima alle mura.
E io non me ne intendo, ma mi sa che ci vuole più coraggio a dare l’assalto a una postazione fortificata sotto una pioggia di sassi o frecce o proiettili, e a cercare di scalare un muro mentre ti arriva addosso di tutto e qualcuno aspetta solo che la tua faccia appaia oltre l’orlo del parapetto per affettartela mentre sei in posizione precaria, che a rimanere chiusi al sicuro ad aspettare che il nemico si scopra per colpirlo a tradimento. Non dico che non sia una strategia furba o sensata, ma non mi sembra così dannatamente eroica come viene spacciata.
Continua a leggere